Una giornata come tante con chiacchiere e vita da bar, il ritrovo dei soliti amici e parenti, negozianti confinanti, ma anche di furbi, falsi invalidi, impiccioni e soprattutto ‘cazzimmosi’.

Tonino Fratacchione, uomo pacato e tendente a godersi la vita in tranquillità, vede passare dinanzi storie, comportamenti, avvenimenti, intrighi a cui cerca di dare sempre una forma di ragione ma che poco attecchisce in questa società che corre.

Dalla moglie, al cugino, all’amico, ai conoscenti si sente come un “asino in mezzo ai suoni” e per questo resta cauto e attento a tutti.

Si vive di quotidianità, tra lievi doppi sensi o frasi mal comprese, sarà uno scorrere di minuti con divertimento e coinvolgimento con il pubblico.

Perenne piaga sociale è tradotta in comicità e anche senso di responsabilità personale. 

Insomma chi non assisterà a questa commedia brillante, “tiene la cazzimma” … come quel falso invalido !!

Gemma, Ispettore Superiore dei Vigili Urbani, durante una notte riceve in sogno Luigi, suo ex fidanzato defunto, il quale le promette di presentarsi nella sua vita come un fantasma. La donna turbata e credendo di aver vissuto solo un brutto incubo, parla con suo fratello Franco e con Bruno, il suo nuovo compagno, ma entrambi maniaci del gioco e delle scommesse.

Lentamente Gemma avverte piccoli segnali, dispetti che si ripercuoteranno anche in famiglia che continua a non crederle, fino a quando Luigi si materializzerà. L’impatto terrorizza Gemma che pian piano si abitua alla presenza del suo ex ora defunto, grazie al quale verrà a conoscenza di fatti e intrallazzi in famiglia e fuori. Si vivranno anche rapporti di coppia contrastanti ma alla fine sempre affettuosi e mai violenti.

Comicità esilarante e metafora sulla superstizione ed il gioco, terranno il pubblico comodamente in poltrona.

Il Santo Natale è l’occasione per far ritrovare tre coppie di amici che non si vedevano da anni: Pino e Anna padroni di casa riceveranno Paolo e Luisa con Lorenzo e Giulia. Ma per tutti loro avverrà una prova davvero importante: alla Vigilia di Natale ospiteranno Giovanni, un senza tetto !

La forza di questa commedia sta proprio nella capacità di affrontare un tema così attuale e delicato mescolando sempre il divertimento e la comicità con la riflessione e il sociale, senza mai cadere in facili moralismi o in giudizi banali. La scrittura di Verde riesce a smontare con grande ironia e forza comica la dolorosa scoperta di una vita bieca agli occhi di tanti e da scelte complicate.

Ma tra ricordi, intrecci, capitomboli, speranze e … come andrà a finire questo Natale? Lo saprete solo assistendo alla nostra esilarante commedia ‘UN NATALE IN ACQUA’ … accomodatevi !!!

Mario Lupino è un promotore finanziario, scaltro e spregiudicato. Una mattina riceve un appuntamento di lavoro presso un bar in una città del nord Italia, per reclutare un nuovo e facoltoso cliente. Gira a piedi alla ricerca del locale dove ha l’incontro, indicatogli poi da un passante, ma nell’attraversare la strada non presta attenzione al semaforo rosso per i pedoni e viene investito in pieno da un’autovettura.

Svegliatosi si ritrova in Paradiso dove incontrerà San Pietro che gli rovista l’anima del suo essere stato uomo sulla terra, nel bene e nel male, al fine di capire se deve accettare la sua chiave per accedere in Paradiso o rimandarlo in vita sulla terra per proseguire la missione che gli viene assegnata.

Il testo, che ha il suo punto cardine nella difficile opera del far ridere piacevolmente ma anche di far riflettere, affronta il tema di perdere la propria vita e non esserci più. Si teme di vanificare la propria autocoscienza alla quale ognuno di noi è più affezionato che a qualsiasi altra cosa, estendiamo questi stessi stati d'animo anche a Dio che, dunque, diventa puro Essere autocosciente e onnipotente.

L’autore riesce, sempre, con ironia e comicità a evidenziare il conflitto umano e il culmine massimo immaginabile: la vita eterna individuale!

La storia è ambientata nel Comune di Arraffa Scalo, un’oasi di pace, con una splendida villa comunale e giardini recuperati alla loro bellezza, da fare invidia alle migliori regge europee, dove mamme con bambini, giovani ed anziani trascorrono le loro giornate felici.

Vito Collera è il custode della villa comunale che ha trasformato vecchie sterpaglie in giardini ecologici e un’area bio con capre e pecore, fiore all’occhiello della comunità di Arraffa Scalo con anni di sacrifici, impegni, fatiche, aspirazioni che, finalmente, sembrano vedere la luce in maniera da creare una splendida realtà pulita.

Un legittimo desiderio che, però, cessa di essere una aspirazione causa le tresche di ambizione e del vile denaro, che da sempre sorreggono il comportamento umano. Il contrasto di far tacere la propria coscienza contro il raggiungimento di posizioni di potere, quali economiche, politiche e sociali infrange l’animo potenzialmente puro di Vito. Qui la commedia rischia di trasformarsi in tragedia.

Lo spettacolo, che ha il suo punto cardine nella difficile arte del far ridere di gusto così come di far riflettere, affronta il tema, sempre e tristemente attuale dell’inquinamento ambientale. La forza di questa commedia è nella capacità di affrontare un tema contemporaneo, scottante e delicato missando in prima fila il divertimento e la comicità con la riflessione e il sociale, senza mai cadere in facili moralismi o in giudizi banali. La scrittura di Verde riesce con grande ironia e forza comica a evidenziare la dolorosa scoperta di una vita avvelenata da scelte complicate.

Alberto Incontri è il proprietario dell’omonimo Casale con affittacamere. Perennemente contestato dalla moglie Amalia, che non lo reputa capace di una corretta gestione che richiami clienti ma stravede solo per Glauco il loro figlio nullafacente. Il povero Alberto è circondato anche da personale incompetente con un facchino (Zefferino) stanco e svogliato e due cameriere (Perla e Laura) sempre litigiose tra loro.

Ma un giorno il Casale si popola di avventori che singolarmente vivranno i loro intrecci convergendo (ahimè) in danno di Alberto, colpevole degli eventi negativi.

Una splendida ragazza (in realtà è un trans), ma anche il professionista in attesa di un incontro al buio con una donna misteriosa e l’incontro casuale con il proprio datore di lavoro. Nel trambusto generale c’è l’ignaro tecnico della macchina del caffè, che avendo creduto ai suoi occhi resta beffato dal “chi troppo vuole nulla stringe” e c’è anche la presenza spavalda di una donna (strozzina) a voler tornare in possesso del suo denaro.

Insomma la commedia è una semplice riflessione di una quotidianità fin troppo reale, a cui si è soliti non prestare attenzione ad eventi simili che abbiamo sotto gli occhi. Ma questa commedia, anch’essa caratterizzata da grande ironia e decisiva azione comica, evidenzia come l’essere umano è spinto a voler provare certe situazioni restando silenziosamente nell’anonimato.

Il pensiero della fuga spesso diventa per molti una strategia per sentirsi sicuri da un’altra parte: il desiderio di allontanarci da ciò che ci fa male, che ci impaurisce o soprattutto che ci soffoca è un sentimento ricorrente in molti.

Alfio Fumoni è uno dei tanti e pensa di scappare nel suo paradiso, in una terra a lui congeniale, la Giamaica! Eccellente dirigente lavorativo, attento marito e padre ma, ahimè, si vede sommerso delle paturnie altrui che lo responsabilizzano indirettamente, attivando, però, sempre una soluzione ai problemi.

La fuga non è mai la risposta, perché scappare significa volersi allontanare da qualcuno o da qualcosa, ma la fonte del nostro tormento ci seguirà sempre, ovunque andiamo. Anziché scappare da un fatto che è accaduto, bisogna superarlo e se si tratta di una persona, avremo bisogno di imparare che il nostro esistere dipende solo da noi stessi.

In sintesi la commedia è uno specchio di questa società mirata a far riflettere sulla quotidianità fin troppo reale, in cui tutti possiamo rivederci in eventi che viviamo tutti i giorni. La commedia, sempre caratterizzata da forte ironia e indiscussa comicità, evidenzia come l’uomo ma anche la donna vive la spinta ad abbandonare tutto e tutti e rintanarsi in solitudine pur di cominciare da zero la propria vita.

Per Freud la psiche è formata da diversi luoghi psichici ed i più noti sono ES= obbediente al piacere e senza moralità – SUPER IO= con coscienza morale – IO= organizzatore della personalità. IO ha a che fare con Es, SuperIo ed un mondo esterno dove trovare un equilibrio fra queste tre forze.

Siccome si vive anche di sogni, per Freud sono la via attraverso cui l'inconscio arriva al conscio, alla superficie. I sogni sono l'appagamento (camuffato) di un desiderio (rimosso). In sintesi significa che i nostri sogni sono costituiti da un contenuto manifesto (cioè quello che sogniamo) e un contenuto latente (il vero significato del sogno, ciò che lo ha provocato). 

Ma se i sogni diventano incubi allora la/il protagonista, di professione farmacista, ha un bel da fare con  ES e SUPERIO che interferiranno nella sua vita con decisione, ma vivrà anche una realtà di ansie e moralità con la ex moglie Caterina/ex marito Riccardo (SuperIo) e trasgressione e svogliatezza con la trombamica/o Sabina/Sabino (Es). 

Insomma si è tutti freudiani … sciuè sciuè!

Tamara è la titolare di un negozio di antiquariato all’interno del quale collaborano Betta e il suo fidanzato Lulio, mentre Flavio, artista nullafacente, è un uomo sposato ma amante di Tamara nubile da sempre. Fanno da cornice due quadri gemelli di un uomo e una donna, a cui Tamara, donna piacente ma molto sensibile d’animo e insicura nella vita, che lei definisce “coscienze”, ci parla e prendono vita solo con lei (e ovviamente con il pubblico) relazionandosi quotidianamente. Ma un giorno si presenta Piero, titolare e rappresentante di una società che commercializza materiale per la pulizia e prevenzione di batteri, tarme ed altro, che sarà l’unico che riuscirà (stranamente) a parlare con i dipinti e vederli muoversi senza che Tamara si capaciti di questo strano evento. L’incursione di Oscaretto, delinquente da strapazzo, metterà in luce la generosità e l’altruismo di Piero per cui Tamara trova comunione d’intendi e un uomo affine al suo essere donna.

Riassumendo, la commedia pone in risalto il “pensiero cosciente” ovvero quel pensiero che viene verbalizzato e quindi tradotto in parole, ma che nel linguaggio comune noi chiamiamo “istinto”. In fondo la commedia, caratterizzata da ironia e comicità, evidenzia come l’essere umano sente la necessità di trovare soluzioni pratiche e surreali nella propria vita.

Tutto per un testamento o forse no? Lina, ormai vedova con un enorme patrimonio di beni mobili e immobili e denaro, decide per un lascito in favore del nipote Felice sposato a sua volta con Speranza. Contraria al testamento è Lena, sorella di Lina e madre di Felice, la quale reagisce in maniera brusca e per questo motivo cerca di allearsi per godere anche lei del patrimonio della sorella.

I coniugi arriveranno persino anche ad organizzare la morte delle due sorelle!

Rocambolesche situazioni, situazioni forti, bugie e depistaggi: Lina, gravemente malata ma in piena salute fisica; Lena, in accordo con il figlio e la nuora, ma dalla parte della sorella; Felice, medico e debitore per gioco ma senza problemi; Speranza, accondiscendente con suocera e zia ma in accordo con il marito.

Alla fine della fiera, ognuno credeva che così fosse ed invece non era!

Dal bene al male il passo è breve, anzi in caduta … giù, giù, giù!